Anticipazioni, Legge di Bilancio 2022: proroga del Piano Transizione 4.0 con nuove aliquote agevolative

Proroga triennale per le principali misure del Piano Transizione 4.0 ma con modifiche e rimodulazioni delle aliquote agevolative.

Il testo del Disegno di Legge di Bilancio 2022 approvato il 28 ottobre dal Consiglio dei Ministri proroga i principali incentivi previsti dal Piano Transizione 4.0, ovvero il Credito d’imposta R&S, Innovazione tecnologica e Design ed il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi 4.0 (materiali e immateriali), a partire dal 2023.

Non si evince nessuna proroga invece per il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali ordinari non 4.0 (ex superammortamento) ed il bonus Formazione 4.0, misure che, stando alle anticipazioni, cesserebbero con le attività effettuate entro il periodo d’imposta in corso al 31/12/2022.

Nuove aliquote per il Credito d’imposta R&S Innovazione e Design (Art. 9)

Il Credito d’imposta per le attività di Ricerca & Sviluppo, Innovazione e Design sarà prorogato fino al 2031.

Per il 2022 le aliquote saranno le stesse dell’anno in corso, ovvero:

  • 20% per ricerca industriale e sviluppo sperimentale fino a 4 milioni di euro;
  • 10% per innovazione tecnologica fino a 2 milioni di euro;
  • 15% per innovazione green o digitale fino a 2 milioni di euro;
  • 10% per design e ideazione estetica con massimale di 2 milioni di euro.

A partire dal 2023, ci sarà una netta riduzione delle intensità d’aiuto. Nel caso di attività di ricerca e sviluppo, il credito d’imposta sarà riconosciuto nella misura pari al 10%, per investimenti fino a 5 milioni di euro, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2031.

Per quanto riguarda le attività di innovazione digitale e green, il credito d’imposta sarà riconosciuto nella misura del 10%, con limite di 4 milioni di euro, nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023; mentre, dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 2025, dimezzerà al 5% per investimenti fino a 4 milioni di euro.

Per quanto riguarda, invece, le attività relative sia all’innovazione tecnologica che al design ed ideazione estetica, l’intensità sarà pari al 5% con limite massimo di 2 milioni di euro, dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 2025.

Nuove aliquote per il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali (Art. 9)

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 sarà rimodulato a partire dal 1° gennaio 2023. Le aliquote saranno ridotte di anno in anno, fino al 2025.

Ricordiamo che, come già previsto dalla Legge di Bilancio 2021, a partire dal 2022 le aliquote per gli investimenti in beni materiali (inclusi nell’Allegato A) subiranno una riduzione:

  • 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro (rispetto al 50% per il 2021);
  • 20% per investimenti dai 2,5 ai 10 milioni di euro (rispetto al 30% per il 2021);
  • 10% per investimenti dai 10 ai 20 milioni di euro (rispetto al 10% per il 2021).

Con la Manovra 2022, queste aliquote diminuiranno ulteriormente a partire da gennaio 2023 e fino al 2025, come qui di seguito:

  • 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% per investimenti dai 2,5 ai 10 milioni di euro;
  • 5% per investimenti dai 10 ai 20 milioni di euro.

Rimodulazione anche per i beni immateriali previsti dall’Allegato B, per cui l’aliquota per gli anni 2021/2022 è fissata al 20%. Con il Disegno di Legge di Bilancio 2022 l’intensità di aiuto viene prorogata al 20% solo per il 2023, poi subisce una riduzione al 15% per il 2024 e al 10% per il 2025.

Non è invece prevista nessuna proroga per il bonus dedicato ai beni non 4.0, ovvero i beni ordinari incentivati dall’ex superammortamento, che per l’anno in corso sono agevolati con un credito del 10% e per il 2022 diminuirà al 6%.

Rifinanziamento per la Nuova Sabatini (Art. 10)

Il DL di Bilancio 2022 prevede anche il rifinanziamento della Nuova Sabatini, misura che incentiva gli investimenti produttivi delle MPMI attraverso un contributo in conto impianti pari all’ammontare complessivo degli interessi del finanziamento per l’acquisto del bene. La dotazione crescerà di 180 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026.

Rifinanziamento dei Fondi a sostegno dell’internazionalizzazione (Art. 11)

Novità anche per i due Fondi che garantiscono incentivi alle imprese per i processi di internazionalizzazione.

Il DL prevede un incremento della dotazione del Fondo Rotativo 394, che sostiene le attività di internazionalizzazione, di 1,5 miliardi di euro per ciascun anno a partire dal 2022 e fino al 2026. Anche il Fondo per la promozione integrata dell’export, previsto dal Decreto Cura Italia, sarà rifinanziato con 150 milioni di euro per ogni anno dal 2022 al 2026.

Seguiranno aggiornamenti dopo la pubblicazione della Legge di Bilancio 2022.

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Fonte: Gruppo del Barba

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