Contributi e agevolazioni per giovani e donne in agricoltura


Pubblicato in G.U. il nuovo decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste che disciplina la concessione di nuovi incentivi dedicati all’auto-imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura. Il provvedimento prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto e mutui agevolati a tasso zero per interventi volti al miglioramento delle infrastrutture, del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda.

Si tratta nello specifico delle agevolazioni già previste dall’articolo 10, comma 1, del decreto legislativo n. 185/2000, a cui possono accedere micro e PMI di qualsiasi forma che subentrano nella conduzione di un’intera azienda agricola, che esercitano esclusivamente l’attività agricola da almeno 2 anni.

Queste devono presentare progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda attraverso iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Si ricorda che le imprese, per poter usufruire delle agevolazioni, dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda;
  • esercitare esclusivamente l’attività agricola;
  • essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i 18 ed i 41 anni non compiuti o da una donna, con qualifica di imprenditore agricolo professionale o coltivatore diretto (in caso di società questi soggetti devono comporre almeno la metà delle quote);
  • essere già subentrate, anche a titolo successorio, da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda;
  • avere sede operativa sul territorio nazionale.

Per la realizzazione dei progetti, sono concessi:

  • mutui agevolati a tasso zero, della durata massima di 10 anni, di cui non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile;
  • un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile.

Possono essere finanziati progetti che prevedono un investimento massimo di 1,5 milioni di euro e che prevedono il raggiungimento di almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola;
  • miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura, compresi l’accesso ai terreni agricoli, la ricomposizione e il riassetto fondiari, l’efficienza energetica, l’approvvigionamento di energia sostenibile e il risparmio energetico e idrico;
  • contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici;
  • contributo alla bioeconomia circolare sostenibile e promozione dello sviluppo sostenibile e di un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche attraverso la riduzione della dipendenza chimica;
  • contributo ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi.

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